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Betsy Russell, bloody nightmare, cheerleader camp, George 'Buck' Flower, high show, John Quinn, Leif Garrett, Lorie Griffin, Lucinda Dickey, Rebecca Ferratti, Teri Weigel, Travis McKenna, Vickie Benson
Bloody Nightmare era uno dei tanti titoli curiosi che si nascondevano, in pieno boom delle vhs, nei polverosi cataloghi dei film a noleggio. Troppo povero, poco famoso, eccessivamente sgarruppato per ambire all’esposizione aurea dei grandi titoli a noleggio come i Predator, i Die Hard, le mitiche “stallonate” o i sospira movie alla Julia Roberts. Certo, in quella sala di numeri 1, di star pagate miliardi e di produzioni così splendide che i film te li guardavi non una ma cento volte prima di riportarli al mittente, si intrufolava goliardicamente a mò di guappo guascone anche il nostro Bruno Mattei quando nel presentare il suo Shocking dark lo ribattezzava Terminator 2. Anche in quel caso, con un film che faceva schifo persino a Cristo delle montagne nevose, ingoiavi il rospo amaro, sorridendo da brava boyscout dalle sette medaglie, non senza però maledire James Cameron, li mortacci sua, che poretto non c’entrava nulla. Ah, meravigliosi i tempi d’ignoranza pre internet!

Ecco che Bloody Nightmare era il film disgraziato, la vhs con una copertina italica abbastanza bruttina che strillava: “Corpi conturbanti orribilmente trasformati in cadaveri“. Neanche il più sciamannato cinefilo made in Burkina Faso l’avrebbe forse noleggiato. Nell’aria, come la primavera e l’odore rustico di letame di campagna, aleggiava l’aroma di brutto film con l’aggiunta di un (probabile) pessimo doppiaggio italiano. Lo editava però la gloriosa Deltavideo che aveva dato i natali ad Aenigma di Fulci, In una notte di chiaro di luna di Lina Wertmüller, un tostissimo melodramma con Rutger Hauer e Nastassja Kinski, la bellissima Nastassja Kinski, e ovviamente il padre delle follie post Evil dead, Spookies di Thomas Doran, Brendan Faulkner e Genie Joseph. Questo non bastò però per salvare Bloody Nightmare da un’esistenza all’interno dei cataloghi delle vhs più infami, senza una custodia fisica, solo con le locandine da sfogliare. Bellissimi piccoli mostri per cinefili suicidi e ingordi.

Cheerleader Camp, girato col titolo di lavorazione di Bloody Pompon, si chiamò solo da noi Bloody Nightmare, un titolo palesemente acchiappagonzi in puro stile Freddy Krueger. In effetti il film di John Quinn aveva questa strana sottotrama onirica che vedeva la protagonista, una stralunata Betsy Russell, avere terribili incubi nei quali uccideva crudelmente le sue amiche/colleghe. Però il richiamo alla saga di Nightmare era davvero labile anche se, almeno in un momento, il risveglio con una mannaia insanguinata in mano all’eroina, l’omaggio al capitolo 2 di Elm street, a firma Jack Sholder, è tangibile. Restano però, a onore del titolo italico, dei sogni davvero sanguinosi che rendono, per lo meno, Bloody Nightmare uno slasher anomalo, sulla scia del più riuscito, almeno a livello di atmosfera, Dreamaniac di David DeCoteau.

Cheerleader Camp è uno strano ibrido tra la commediaccia alla Porky’s e il thriller violento alla Venerdì 13: da una parte abbiamo una sequela incredibile di nudità gratuite delle generose e bellissime protagoniste, dall’altra omicidi sanguinosi e graficamente efferati. Tutto questo ovviamente frammentato dagli scherzi goliardici di un molesto ciccione che, fin dalle prime scene, mostra le chiappone gargantueliche alle ragazze e poi si traveste, come fossimo in un cartone animato Warner VM18, da cheerleader oversize per meglio spiare le future vittime del killer. Nude ovviamente.

Inutile dirlo: Bloody Nightmare è molto divertente, ma anche molto cretino. L’identità del killer, come scrive anche il sommo Rudy Salvagnini nel suo Dizionario del cinema horror, è un segreto di pulcinella, la si intuisce subito, ma non è questo il punto. Bloody Nightmare è uno spasso anche quando si rivela una cazzatina, fa ridere, è violento, osa come nessun esponente del genere ha mai fatto con tette e culi, è, in parole povere, l’eiaculazione dell’adolescente sulle foto dell’amica, la sborrata catartica, il vaffanculo al metatesto, un horror drive-in che ti piaceva a 16 anni con i calli sulle mani e che, a 44 anni, ti fa applaudire malgrado ” le donne, il tempo ed il governo”.

John Quinn gira palesemente distratto. È alla sua opera prima ma in futuro non farà di meglio. Posiziona la telecamera sbilenca nelle scene oniriche per darsi un’aria alla Wes Craven, ma non ha idea né di cosa sia il ritmo né di come si tagli una scena, col risultato che più volte il film prosegue per inerzia, tipo porno, alternando le tette della futura pornostar Teri Weigel (Masturbation Nation 5, Anal Obsession e l’imperdibile American Bukkake 7) a forbiciate selvagge che penetrano nella nuca delle vittime per uscire dalla bocca devastata. D’altronde il nostro John Quinn girerà, solo qualche anno dopo, La fantastica avventura dell’orso Goldy, in maniera assolutamente identica a questo film, alla cazzo di cane, con scene nate e morte senza nessun criterio logico.

A scrivere l’opera ci pensano lo sconosciuto R.L. O’Keefe, alla sua unica prova artistica, e David Lee Fine, più famoso come tecnico del suono e artefice di un altrettanto follia, questa volta messicana, Demonoid (1981) di Alfredo Zacarías.
Il cast ovviamente è pieno di cagnacci, uomini senza arte né parte e ragazze belle da ammirare ma atroci come attrici. Tra queste bellezze, come detto tutte strepitose a livello estetico, si distinguono, almeno per il loro curriculum vitae da film degenere, Betsy Russell, Rebecca Ferratti e Lucinda Dickey. La prima, la futura moglie del killer enigmista di Saw, la si ricorda soprattutto per il giovanile American College con Phoebe Cates e Matthew Modine nel quale si spoglia nuda a cavallo. La seconda la si era vista nei due Gor, fantasy dove la nostra spiccava con selvaggia bellezza in costumi striminziti, mentre Lucinda Dickey aveva interpretato i meravigliosi Breakdance e il mai troppo lodato horror ninja Trancers. Una menzione d’onore poi per Lorie Griffin, in Bloody Nightmare certamente messa in ombra dalle sue colleghe, ma solo 3 anni prima, nel 1985, capace di accendere gli ormoni del licantropo Michael J. Fox in Voglia di vincere.
C’è da dire che, per chi scrive, l’idea di un horror a tema cheerleaders è sempre vincente, qui come nel più recente, bellissimo e gore, All cheerleaders die di Lucky McKee.
Bloody Nightmare è uscito in dvd in tempi recentissimi per la nuova casa High Show, in versione numerata a 500 copie, un video formidabile che mette a riposo la scura vhs, un poster che riproduce la locandina originale, e ben tre lingue, italiano, inglese e tedesco, tutti 2.0. Non si poteva chiedere altro per uno scult del cinema slasher, misconosciuto e divertente, ardito e imbecille, l’ideale per ogni cinefilo con il sangue guerriero, pronto ad affrontare ogni temeraria impresa filmica.
Per noi di Malastrana comunque, se non lo si era capito, solo amore per Bloody Nightmare!
Andrea Lanza
Bloody Nightmare
Titolo originale: Cheerleader Camp
Anno: 1988
Regia: John Quinn
Interpreti: Betsy Russell, Leif Garrett, Lucinda Dickey, Lorie Griffin, George ‘Buck’ Flower, Travis McKenna, Teri Weigel, Rebecca Ferratti, Vickie Benson, Jeff Prettyman, Krista Pflanzer, Craig Piligian, William Johnson, Kathryn Litton, Tom Habeeb (Tommy Habeeb)
Durata: 89 min.


