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Il 14 Luglio del 1881, Henry McCarty, alias Henry Antrim, alias William H. Bonney, alias Billy the Kid, venne ucciso a Fort Sumner colpito a morte da un colpo di pistola dello sceriffo Patrick “Pat” Garrett. Prendendo elementi storici reali e inserendoli in una drammatizzazione in bilico tra serio e scanzonato il film, scritto nuovamente da John Fusco e diretto da Geoff Murphy, prende il via da un fatto vero accaduto nel 1950: l’avvocato William Morrison scoprì che nella città di Hico, in Texas, esisteva un uomo che dichiarava di essere Billy the Kid, tale Brushy Bill Roberts, scampato alla morte. Da qui il film prosegue, con la voice over del vecchio cowboy che racconta gli ultimi periodi della leggenda di Kid e quello che successe alla sua banda, dalla latitanza al tradimento di Garrett, fino alla presunta uccisione a Fort Sumner. Controverse, in realtà, le dinamiche legate alla morte di Kid e studi dei primi anni duemila attestano quella da sempre più accreditata come falsa. Ciononostante la storia di McCarty e del suo amico e avversario Pat Garrett è entrata di diritto nelle leggende del vecchio West, ispirando opere, romanzi e lasciando un segno anche nel cinema. Da Furia Selvaggia (1958) di Arthur Penn a Pat Garrett e Billy Kid (1973) di Sam Peckinpah, fino a rivisitazioni più moderne, tentativi di portare il western sotto gli occhi di una generazione più giovane, come Young Guns. Quando il primo capitolo dell’esperimento post moderno di John Fusco e Christopher Cain venne alla luce, nel 1988, venne vietato agli under 17, segno che l’idea di usare giovani attori promettenti in uno script con piglio da commedia ben si sposava alla violenza che si decise di mettere in atto. Young Guns colpì nel segno non tanto nella critica o nella massa di spettatori, dove ebbe un riscontro altalenante, quanto piuttosto nel portare alle nuove generazioni di allora un Genere ormai secondario, per non dire defunto. Due anni dopo quest’incursione dall’atteggiamento rivoluzionario, le Giovani Pistole imbracciarono nuovamente le armi per un secondo capitolo e visto che gli adattatori italiani amano i sottotitoli, perché probabilmente vogliono salvarci dalla nostra stupidità, ecco l’aggiunta essenziale: Young Guns 2 – La leggenda di Billy the Kid. Ringraziate, massa di ignoranti.
Il 1990, anno d’uscita del film negli States, è anche l’anno in cui Kevin Costner portò al cinema la sua opera più famosa, vincitrice di sette premi Oscar e campione d’incassi: Balla coi lupi. In quello stesso anno uscì pure Carabina Quigley, con Tom Selleck e da lì in avanti il Western parve mandare nuovi segnali di vita notevoli, considerando che le annate successive sfornarono Conagher, Gli Spietati, il Geronimo di Walter Hill, Jonathan degli orsi e via così. Young Guns 2 si discosta dai suoi colleghi di Genere, provando a mantenersi sulla stessa lunghezza d’onda del suo predecessore. Inutile dire che, questa volta, la miscela riesce solo a metà ed è facilmente intuibile dal PG-13 assegnato come il film di Murphy viaggi su di un binario simile ma parallelo, incrociando la corsa del primo capitolo in qualche occasione.
Questa non venga però intesa come una pecca: Young Guns 2 brilla di luce propria, con tutti i pregi e i difetti della sua regia particolare e della volontà produttiva di non tagliare il target di riferimento. Ogni cosa è fatta per attirare il pubblico giovane, dagli attori, di nuovo capitanati da un frizzante Emilio Estevez, alla musica di Jon Bon Jovi che proprio in quell’anno si dedicò alla carriera solita con Blaze of glory, peraltro colonna sonora del film. Ed è impossibile decontestualizzare tutto ciò, specialmente per uno che, in quegli anni, viveva la sua adolescenza. Il dittico di Fusco è goliardia e sangue, sogni e disillusione, libertà e anticonformismo, è il canto della ribellione di un pugno di ragazzi sotto i trenta che, in barba ai mostri sacri del Western, si prendono il loro spazio con l’energia sconsiderata della gioventù.
Meno violento, ma anche più cinematografico del predecessore, il film di Murphy perde per strada qualche caratterizzazione che sarebbe stato interessante approfondire, come il Chisum di James Coburn, tuttavia guadagna con l’incipit la possibilità di rielaborare la storia e concederle un respiro più ampio. Il viaggio della banda è ritmato in modo solido e pulito, adagiato sulla musica prepotente di Alan Silvestri e sì, diciamolo pure, tutto è più forte anche per il ricordo che abbiamo del film.
Perché Young Guns 2 non è il capolavoro, parola abusata ormai svalutata, non è l’opera che ha ridefinito o rinnovato il Genere. Non è nulla di questo. Ma sfido chiunque a dire che non ha un cuore grande quanto la leggenda del far west.
Manuel “Ash” Leale
Young Guns 2 – La leggenda di Billy the Kid
Titolo originale: Young Guns II
Anno: 1990
Regia: Geoff Murphy
Interpreti: Emilio Estevez, Kiefer Sutherland, Lou Diamond Phillips, Christian Slater, William Petersen, Alan Ruck, R.D. Call, James Coburn, Balthazar Getty
Durata: 104 min.