• Chi siamo

Malastrana VHS

~ i film più oscuri e dimenticati

Malastrana VHS

Archivi tag: fantasmi

Ghosthunters

12 mercoledì Lug 2017

Posted by andreaklanza in asylum, B movie gagliardi, fantasmi, G, Recensioni di Andrea Lanza

≈ 6 commenti

Tag

asylum, fantasmi, ghosthunter, lontre nesquik, thor fasullo

Quando perde la moglie e la figlia per mano di un serial killer, l’investigatore del paranormale Henry uccide prima l’assassino e decide poi di mettere in piedi una squadra di cacciatori di fantasmi per catturare gli spiriti dei suoi cari e permettere loro di riposare in pace. Una volta dentro la casa del killer, il gruppo si renderà conto come i fantasmi siano in realtà ostili, scoprendo la sconvolgente verità che si cela dietro gli omicidi.

Lo sanno anche i sassi che dire l’Asylum è il corrispettivo dei discount cinesi dove trovi roba che sembra che so Nesquik con l’immancabile Quickly, coniglio pazzerello della Nestlè, e invece è Lesquik con la sorniona lontra dagli occhi sottili e malvagi che sorride.

b2ap3_thumbnail_Photo-Credit-Liquid-Image-via-Compfight-cc

La fiera testimonial  del Nesquik del discount

Ecco l’Asylum prende i più grandi successi usciti da poco al cinema e li trasforma in qualcos’altro, non necessariamente imitandoli ma stravolgendoli e lasciando intatta solo la sostanza più superficiale tipo il costume del simil figlio di  Odino in Mighty Thor, più vicino comunque a quello visto ne La rivincita del’incredibile Hulk che nell’incarnazione testosteronica di  Chris Hemsworth.

the-incredible-hulk-returns

IL Thor della Marvel anni 80 uguale a quello Asylum

Nel caso di Ghosthunters, il modello è senza dubbio il remake di Ghostbusters, quello brutto con l’appena citato Chris Hemsworth a tentare di fare la spalla comica e alcune antipaticissime ragazze a vincere il peggior premio di cosplayer de Gli Acchiappafantasmi di Reitman.

Chris-Hemsworth-as-Kevin-in-Ghostbusters

La linea comica

In questo caso il livello di clonazione si spinge alla follia visto che del modello resta l’attrezzatura di uno scienziato e lo slimer riasciato dagli ectoplasmi. Stop.

Per il resto Ghosthunters è un onesto e poverissimo torture porn con una storia di spiriti incazzati e un serial killer vestito da medico della peste senza che ci sia davvero una ragione se non il wow dato dal vestito creepyssimo.

Però l’Asylum stavolta il film l’azzecca per caso perché se tralasciamo la cattiva resa degli attori e alcune cazzate d’illogicità narrativa, il film funziona anche in virtù dei propri difetti ovvero la fotografia scadente che valorizza le decadenti scenografie e i continui spaventi a random che almeno una volta ti fregano come una fighetta al liceo, omone dei miei stivali.

medico becco

Non credete però che stia parlando di un capolavoro, ma di un film appena appena sufficiente, ma che si eleva come un cazzo di dinosauro dal mare di mediocrità che l’Asylum ci ha abituato negli anni dei suoi squali volanti e tutto il nerdume più becero di corollario.

Ghosthunters invece è un film vero che se non si leggesse all’inizio “The asylum” neanche ci faresti caso ai suoi difetti, che come detto ci sono, ma non superano i pregi a cominciare da un’efficace regia di Pearry Reginald Teo, del quale riconosco di aver visto solo Blade Gen – The Gene Generation con la bellissima Bai Ling, un onesto action fantascientifico usa e getta.

blogger-image-1797147377

La forza di Ghosthunters è di essere uno spettacolo horror da cassetta onesto che da’ quel che promette: fantasmi, sobbalzi alla poltrona, un po’ di sadismo e la sensazione di non aver perso un’ora e trenta della vita. Non proprio il film di una vita ma neanche il solito film Asylum che spegni dopo trenta minuti.

ghosthunters__2016_1397

Per certi versi mi ha ricordato il migliore Death tunnel di Philip Adrian Booth, horror del 2005 con una sceneggiatura davvero scema ma con il raro pregio di lasciare durante la visione una sensazione di sporcizia, malattia e morte come poche altre pellicole. Qui non siamo a quei livelli ma l’aria che si respira ogni tanto è la stessa.

Andrea Lanza

Ghosthunters

Regia: Pearry Reginald Teo

Sceneggiatura: Pearry Reginald Teo

Interpreti: Francesca Santoro, Stephen Manley, David O’Donnell

Durata: 90 min

image

 

POLTERGEIST – Demoniache presenze

16 giovedì Lug 2015

Posted by viga1976 in capolavori, fantasmi, P

≈ 5 commenti

Tag

fantasmi, heather o'rourke, poltergeist, steven spielberg, tobe hooper

Certi film nascono sotto stelle folli e a dir poco bizzarre. Prendete, ad esempio, codesta pellicola: Tobe Hooper e Steven Spielberg, nella stessa pellicola? Strano, ma vero. Non penso esistano due registi più diversi rispetto a questi due. Cantore dell’America macabra, selvaggia, disturbante, popolata da assassini, torturatori. Il cinema di Hooper è malsano. Spielberg invece è il cantore di un’America saldamente borghese, se vogliamo semplificare al massimo, ma con un ben preciso codice d’onore. L’eroe non è mai un vincente, ma un uomo qualsiasi che per un discorso etico e spesso comunitario, decide di sfidare “il male”. Non è buonismo, ma una visione precisa della vita, dove l’umanità è fondamentale, come i rapporti affettivi. Entrambi fanno onestamente cinema.

poltergeist

Sicché lo scontro/incontro tra questi due uomini di cinema non poteva che dar la luce a un simil capolavoro.  Decisamente più spielberghiano, che Hooperiano, ma questa questione è già stata sviluppata in numerosi altri post. Non mi va di tornarci. Alla fine chi l’abbia veramente diretto non è così importante come l’effetto che codesta opera ha sul cinema fantastico e non solo da trenta e passa anni.

Una famiglia americana come tante. Lui è un po’ pirla e lo comprendi subito: legge un libro su Reagan. Simbolo dell’America che sta rimontando sulla strada del capitale, delle sicurezze del conservatorismo, abbandonando in fretta e furia il caos devastante,furioso,l’impegno politico degli anni precedenti. New Hollywood addio. La televisione non è più solo un elettrodomestico, ma “una di famiglia”, anzi una che forma cittadini e famiglie.  Tanto che par normale, a costoro, addormentarsi con la tv accesa. E lasciarla andar liberamente anche quando ormai non ci sono più immagini.

La piccola Caroline, però, in tv ci vede i suoi amichetti. Ci parla, con il candore delle bimbe . Solo che quelle presenze, quegli amici, hanno intenzioni per nulla amichevoli.

Poltergeist (1)

Il film è ben strutturato: ci presenta i protagonisti attraverso lunghe sequenze e scene di vita famigliare. Non ci presentano gente troppo buona o troppo incasinata, la bravura di Spielberg è questa: metter in scena la normalità. Che esiste e non è nemmeno una cosa brutta e cattiva. Sono la maggioranza della gente che non brilla, ma sa amare i propri cari, onesti lavoratori, gente semplice.

L’orrore si manifesta con irruenza attraverso un albero che tenta di ingoiare il figlio, e che rapisce la piccola Caroline. Da quel momento i genitori faranno di tutto per riprendersi la figliola. Aiutati da un gruppo di studiosi e da una mitica medium, indimenticabile Zelda Rubenstein. Forse questa parte centrale è quella che trovo più debole, perlomeno vista con gli occhi di  uno spettatore di oggi. Tantissimo vento nei capelli, lampi, urla, ma poco stremizi. Poco spavento. Nondimeno serve per ribadire il concetto di famiglia in pericolo e l’amore dei genitori per i figli, amore che ti porta a sfidare qualsiasi cosa.

Una famiglia che deve far i conti con la trasformazione sociale, con un’idea di capitalismo selvaggio e rampante che costruisce case sui cimiteri, fregandosene del rispetto per i morti e per la morte. Una famiglia dove c’è affetto, ma par sempre che possa spezzarsi. Poltergeist è l’ennesimo potente, solido, meraviglioso, inno al potere dei sentimenti e dell’amore, che Spielberg mette regolarmente in scena da decenni, trovano estimatori e detrattori in egual misura.

Si, forse potremmo vederlo in questo modo: una storia d’amore famigliare, nel tempo del crollo delle grandi idee collettiviste, sociali, di altri stili di vita. Poltergeist ci invita a tornare a casa e cazzo pure a difenderla, perché la nostra unica casa sono quelle persone che vivono con noi: i figli e il coniuge.

Ma ora vorrete sapere cosa rimane di una pellicola, per quanto leggendaria, dopo così tanto tempo, non è vero?

29_trey

Rimangono quegli assalti di furia “horror”: lo studioso che si strappa la faccia, gli scheletri che escono dalla fottuta piscina, fottute pareti, fottuto pavimento, il clown farabutto, il corpicino di Caroline tozzo e anche comico sospeso nell’aire prima di esser inghiottita dallo sgabuzzino, le sedie che cambiano di posizione, e sopratutto un bellissimo, meraviglioso, labrador!

Poi non possiamo sottacere dei limiti che il tempo ha posto al film. In particolare nelle scene con gli studiosi ( luci e ventilatori a palla, boh…Ma forse è solo una mia idea che siano cose superate) forse qualche lungaggine che a me piace, ma sai: nell’epoca degli eiaculatori precoci, anche il film deve esser veloce, svelto, giungere a un orgasmo sbarazzino ed effimero. Cioè, ti sto spiegando il cinema secondo Micheal Bay e Soci.

Qui invece troviamo una cosa bella e fondamentale, troppo spesso dimenticata: la sceneggiatura è il film. I personaggi la sua anima e il suo cuore. Anche quando scrivi un horror devi saper creare dei personaggi credibili, seppur legati a un genere. Facile vedendo questo film immedesimarsi nei genitori, pensare a quanto soffriremmo se qualcuno o qualcosa facesse del male ai nostri bimbi. Personaggi e storia che devono render interessanti anche i personaggi secondari. Come avveniva nel vecchio modo di intender cinema. Prima dei personaggi con la battuta fica sempre e comunque, caricature degli stereotipi di genere, prima di super eroi e supercazzole marvelliane e così via.

Io amo il vecchio modo di intendere il cinema e Poltergeist, seppure con alcuni evidenti limiti, rimane una pellicola sempre molto suggestiva e appagante.

Davide Viganò

Poltergeist – demoniache presenze

Titolo originale: Poltergeist

Anno: 1982

Regia: Tobe Hooper

Interpreti: JoBeth Williams, Craig T. Nelson, Heather O’Rourke, Beatrice Straight, Oliver Robins, Zelda Rubinstein, Michael McManus, Virginia Kiser, Martin Casella, Richard Lawson

Durata: 100 min.

11168111_ori

Blogroll

  • Araknex's Film Critic Horror Vault
  • Ash Movies box
  • Call of the west
  • Film trash di Andrea Osiander (pagina facebook)
  • Fumetti Etruschi
  • Going the asylum
  • Il braccio della morte
  • Il Zinefilo
  • L'osceno desiderio
  • La Bara Volante
  • Malastrana FB
  • Nido di Rodan
  • pensieri da tergo
  • Scarica il magazine numero 0
  • Visione sospesa

Articoli Recenti

  • Nuovo ordine mondiale
  • Jason va all’inferno
  • Pattuglia di notte
  • I Paraculissimi (Porki’s n.2)
  • Deadly Prey

Archivi

  • aprile 2018
  • marzo 2018
  • febbraio 2018
  • gennaio 2018
  • dicembre 2017
  • novembre 2017
  • ottobre 2017
  • settembre 2017
  • agosto 2017
  • luglio 2017
  • maggio 2017
  • gennaio 2017
  • dicembre 2016
  • agosto 2016
  • luglio 2016
  • giugno 2016
  • maggio 2016
  • aprile 2016
  • marzo 2016
  • dicembre 2015
  • novembre 2015
  • settembre 2015
  • agosto 2015
  • luglio 2015
  • giugno 2015
  • aprile 2015
  • marzo 2015
  • febbraio 2015
  • agosto 2014
  • luglio 2014
  • giugno 2014
  • maggio 2014
  • aprile 2014
  • febbraio 2014
  • gennaio 2014
  • dicembre 2013
  • novembre 2013
  • ottobre 2013
  • settembre 2013
  • agosto 2013
  • luglio 2013
  • giugno 2013
  • maggio 2013
  • aprile 2013
  • marzo 2013
  • febbraio 2013
  • gennaio 2013
  • dicembre 2012
  • novembre 2012
  • ottobre 2012
  • settembre 2012

Categorie

  • 1
  • 2
  • 4
  • 9
  • A
  • action
  • action comedy
  • Albi di sangue
  • alieni
  • animali assassini
  • anteprima
  • asylum
  • azione
  • B
  • B movie gagliardi
  • backstage
  • Bruce Campbell
  • C
  • cannibali
  • capolavori
  • case apocrife
  • cellulari demoniaci
  • comico
  • commedia
  • commedia horror
  • corn flake
  • curiosità
  • D
  • demoni
  • drammatici
  • E
  • editoriale
  • Empire
  • erotici
  • F
  • Fabrizio De Angelis
  • fantascienza
  • fantasmi
  • film ad episodi
  • film pericolosamente brutti
  • folletti
  • freddy krueger
  • Full Moon
  • G
  • goethe
  • H
  • hardcore
  • I
  • I grandi saggi di Malastrana vhs
  • il grande freddo
  • Indie
  • J
  • Jackie Chan
  • K
  • L
  • Le recensioni di Davide Viganò
  • Le recensioni di Luigi Pellini
  • Le recensioni di Masoman
  • licantropi
  • linda blair
  • live action
  • M
  • mondo movie
  • mostriciattoli
  • N
  • neo neorealista
  • nightmare
  • nightmare on elm street
  • ninja
  • O
  • P
  • postatomici
  • poster gagliardi
  • Q
  • R
  • Recensioni di Alexia Lombardi
  • Recensioni di Andrea Lanza
  • Recensioni di Daniele "Danji Hiiragi" Bernalda
  • Recensioni di Daniele Bernalda
  • Recensioni di Daniele Pellegrini
  • Recensioni di Danny Bellone
  • Recensioni di Davide Comotti
  • Recensioni di Domenico Burzi
  • Recensioni di Manuel Ash Leale
  • Recensioni di Marcello Gagliani Caputo
  • Recensioni di Mariangela Sansone
  • Recensioni di Napoleone Wilson
  • Recensioni di Silvia Kinney Riccò
  • Recensioni di Stefano Paiuzza
  • Recensioni di Zaira Saverio Badescu
  • Recensioni Francesco Ceccamea
  • remake
  • ripoff
  • robert englund
  • robot malvagi
  • S
  • satana
  • scifi horror
  • Seguiti direct to video
  • Senza categoria
  • serie tv
  • Shark Movie
  • slasher
  • splatteroni
  • starlette
  • streghe
  • T
  • tette gratuite
  • tette vintage
  • thriller
  • trailer dall'oltrespazio
  • U
  • V
  • vampiri
  • Van Damme
  • videogame
  • vogliamo ricordarlo così
  • W
  • War movie
  • western
  • X
  • Y
  • zombi

Meta

  • Registrati
  • Accedi
  • RSS degli articoli
  • RSS dei commenti
  • WordPress.com

Annulla